Vanity Fair | Poltrona

Renzo Frau

A partire da
CHF 3.870

La poltrona Vanity Fair ha la struttura portante in massello di faggio stagionato. L’imbottitura utilizza sia crine vegetale modellato a mano che crine gommato e il cuscino della seduta è in piuma d’oca. Sedile, schienale e braccioli hanno molleggio ottenuto con molle biconiche in acciaio legate a mano e fissate su cinghie di juta. Una fila di chiodini rivestiti in pelle rifinisce il retro e i fianchi della poltrona. Il rivestimento può essere in Pelle Frau® o in tessuto. Serie a tiratura numerata con targa dorata a bagno galvanico 24 Kt.

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Vanity Fair | Poltrona

Renzo Frau
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Le immagini mostrate sono a scopo illustrativo. Le finiture e/o i motivi effettivi possono variare a causa delle caratteristiche uniche delle materie prime naturali

Modello poltrona

Rivestimento Info

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Prezzo unitario

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Concept e Design

 

Ufficialmente denominata “modello 904” ma conosciuta, dal 1984, come Vanity Fair, questa seduta è divenuta nel tempo l’emblema stesso di Poltrona Frau. Il progetto, entrato in produzione nel 1930, pare sia stato rielaborato a partire dai disegni lasciati da Renzo Frau alla moglie Savina. La configurazione fortemente volumetrica della poltrona Vanity Fair l’ha portata a essere una delle icone universalmente riconosciute del design italiano. Disponibile anche in versione“baby”, due terzi esatti rispetto all’originale, Vanity Fair è anche un comodo pouf.

 

 

Disegnato da
Renzo Frau

Lorenzo Frau, detto Renzo, nasce a Cagliari nel 1881. Lascia la Sardegna per prestare servizio militare a Milano, congedandosi con il grado di tenente di fanteria. Sposa Savina Pisati e si trasferisce a Torino, allora città nevralgica per la cultura italiana. Inizialmente si impiega come rappresentante di commercio per la ditta Gribaudi e quindi per la Dermoide Patent, produttrice di finta pelle. Recatosi in Gran Bretagna per lavoro ha l’occasione di scoprire le poltrone modello Chesterfield, ne intuisce immediatamente le potenzialità e ne inizia, con successo, l’ importazione in Italia. Contemporaneamente però è attratto anche da modelli propri allo stile francese e a quello mitteleuropeo. Decide così di creare un suo laboratorio artigianale di produzione. È il 1912: nasce Poltrona Frau. Dall’iniziale lavoro “in stile” ben presto Frau passa alla progettazione diretta. Poltrona Frau diviene non solo un polo produttivo, ma anche un punto di incontro per artisti e intellettuali. Renzo Frau utilizza tali rapporti per consolidare l’immagine del marchio: i modelli di successo si susseguono rapidamente. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Frau viene richiamato alle armi, la moglie Savina assume con coraggio le redini dell’azienda. Le poltrone di Frau intanto entrano nei palazzi più importanti, venendo utilizzate anche dalla casa reale. Renzo Frau muore prematuramente nel 1926. Lascia un cospicuo archivio di progetti che consentiranno alla moglie di alimentare con coerenza la produzione Poltrona Frau negli anni a venire.

Rivestimenti e finiture

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