Dezza 24 | Poltrona

Gio Ponti

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€ 3.746

La storica poltrona Dezza, su design di Gio Ponti, ha la struttura in faggio stagionato. La poltrona è disponibile con rivestimento in Pelle Frau®, in combinazione pelle/cavallino o nei tessuti a catalogo. Tra questi, è disponibile il tessuto di raso di lana stampato Redevance, il cui pattern grafico fu disegnato dallo stesso Ponti. Le finiture per i piedi sono frassino laccato a poro aperto nero o bianco e noce Canaletto. Il molleggio della seduta è ottenuto con tela elastica, mentre l'imbottitura è in poliuretano espanso.

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Dezza 24 | Poltrona

Gio Ponti
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Le immagini mostrate sono a scopo illustrativo. Le finiture e/o i motivi effettivi possono variare a causa delle caratteristiche uniche delle materie prime naturali

Appoggi

Rivestimento esterno Info

Rivestimento interno Info

qtà

Prezzo unitario

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Concept e Design

Disegnata da Gio Ponti nel 1965, la poltrona Dezza riassume alcuni dei più importanti principi progettuali del Maestro sia dal punto di vista formale, come la gamba dalla caratteristica sezione triangolare rastremata, sia dal punto di vista metodologico, per la rivoluzionaria componibilità “a sistema” mediante un numero limitato di pezzi da assemblare. Divano e poltrone Dezza, comodi, confortevoli, leggeri e facili da adattare, vengono riproposti in un’accurata riedizione che ne esalta la bellezza formale e l’unicità stilistica.

Disegnato da
Gio Ponti

Architetto, designer e artista, Gio Ponti (Milano 1891-1979) si laurea a Milano nel 1921 e si associa inizialmente con Emilio Lancia e Mino Fiocchi dal 1927 al 1933. Nel 1927 fonda il Labirinto, con Lancia, Buzzi, Marelli, Venini e Chiesa, per proporre arredi e oggetti di alto livello. Dal 1923 al 1930 è direttore artistico di Richard Ginori. Con la fondazione della rivista Domus nel 1928 (che, salvo brevi interruzioni, dirigerà fino alla morte), Ponti contribuisce intensamente al rinnovamento della produzione italiana del settore, cui dà nuovi impulsi. Partecipa da protagonista e sostiene le Biennali di Monza, poi Triennali di Milano, il premio Compasso d’oro e l’ADI (Associazione per il Disegno Industriale). Al Ponti architetto si deve il simbolo della Milano moderna, il grattacielo Pirelli, progettato nel 1956 con Fornaroli, Rosselli e Nervi. Nel 1951 realizza il secondo Palazzo Montecatini (il suo primo palazzo per uffici risale al 1938-39). Nel 1957 progetta la celeberrima Superleggera per Cassina, a coronamento di un rapporto di collaborazione lungo e fecondo. All’attività progettuale ha affiancato anche quella didattica, insegnando alla Facoltà di Architettura di Milano dal 1936 al 1961.

Rivestimenti e finiture